Instant payments “universalmente disponibili”, ecco le regole Ue
La Commissione europea vuole accelerare la diffusione di questa modalità di pagamento tra imprese e consumatori, liberando il flottante finanziario e facendo scendere i costi. I fornitori del servizio di bonifico in euro avranno l’obbligo di offrire anche la versione”in 10 secondi” e garantirne la sicurezza
26 Ott 2022
LaCommissione europea mette lo sprint al mercato unico dei pagamenti digitali con una proposta legislativa per rendere disponibili i gli instant payments in euro a tutti i cittadini e le imprese in possesso di un conto bancario nell’Ue e nei paesi dello spazio economico europeo.
La proposta modifica e modernizza il regolamento del 2012 sul regolamento unico sui pagamenti in euro (Sepa), mira a garantire che i pagamenti istantanei in euro siano accessibili a tutti entro una data precisa. Quattro i requisiti secondo le indicazioni dell’esecutivo Ue: disponibilità, accessibilità, sicurezza e elaborazione fluida, incluso lo screening delle persone sottoposte a sanzioni dell’Ue.
I fornitori di servizi di pagamento dell’Ue che già offrono bonifici in euro avranno l’obbligo offrire anche la loro versione istantanea.
“Questa proposta sosterrà l’innovazione e la concorrenza nel mercato dei pagamenti dell’Ue”, afferma la nota della Commissione.
Indice degli argomenti
- Sblocco del flottante finanziario
- I quattro requisiti degli instant payments europei
- Costi minori per imprese e cittadini
- Cambiamento epocale, come la posta elettronica
- Mercato unico per la consumer finance
Sblocco del flottante finanziario
I pagamenti istantanei consentono di trasferire denaro in qualsiasi momento della giornata entro pochi secondi: un’operazione molto più rapida rispetto ai bonifici tradizionali.
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Secondo i dati della Commissione Ue, l’accelerazione verso i pagamenti istantanei potrebbe liberare il denaro attualmente bloccato in transito nel sistema finanziario, il cosiddetto flottante finanziario, che ammonta a circa 200 miliardi di euro ogni giorno.
All’inizio del 2022 solo l’11% di tutti i bonifici in euro nell’Ue era istantaneo.
I quattro requisiti degli instant payments europei
Questi, nel dettaglio, i quattro requisiti relativi ai pagamenti istantanei in euro:
- Rendere universalmente disponibili i pagamenti istantanei in euro, con l’obbligo per i fornitori di servizi di pagamento dell’Ue che già offrono bonifici in euro di offrire anche la loro versione istantanea entro un periodo definito.
- Rendere accessibili i pagamenti istantanei in euro, con l’obbligo per i fornitori di servizi di pagamento di garantire che il prezzo addebitato per i pagamenti istantanei in euro non superi il prezzo addebitato per i trasferimenti di credito tradizionali e non istantanei in euro.
- Aumentare la fiducia nei pagamenti istantanei, con l’obbligo per i fornitori di verificare la corrispondenza tra il numero di conto bancario (Iban) e il nome del beneficiario fornito dal pagatore al fine di avvisare il pagatore di un possibile errore o frode prima del pagamento.
- Rimuovere gli attriti nell’elaborazione dei pagamenti istantanei in euro, preservando l’efficacia dello screening delle persone soggette alle sanzioni dell’Ue, attraverso una procedura in base alla quale i fornitori di servizi di pagamento verificheranno almeno quotidianamente i loro clienti rispetto agli elenchi delle sanzioni dell’Ue, invece di esaminare tutte le transazioni una per una.
Costi minori per imprese e cittadini
“I pagamenti istantanei stanno rapidamente diventando la norma in molti Paesi. Dovrebbero essere accessibili a tutti anche in Europa, in modo da permetterci di rimanere competitivi a livello globale e sfruttare al meglio le opportunità di innovazione offerte dall’era digitale. Le persone guadagnano con una maggiore scelta e convenienza, le imprese con un migliore controllo del flusso di cassa e minori costi operativi. La proposta di oggi rafforzerà la nostra economia, la renderà più efficiente e la aiuterà a crescere”, ha dichiarato Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione Ue.
Cambiamento epocale, come la posta elettronica
“Passare dai trasferimenti ‘il giorno dopo’ ai trasferimenti di ‘dieci secondi’ ha una portata paragonabile al passaggio dalla posta alla posta elettronica. Eppure oggi, quasi nove bonifici su dieci in euro vengono ancora elaborati come tradizionali trasferimenti ‘lenti’. Non c’è motivo per cui molti cittadini e imprese nell’Ue non siano in grado di inviare e ricevere denaro immediatamente, la tecnologia per fornire pagamenti istantanei è in vigore dal 2017″, ha affermato Mairead McGuinness, Commissario per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’Unione dei mercati dei capitali. Questa possibilità di inviare e ricevere denaro in pochi secondi è particolarmente importante in un momento in cui le bollette per le famiglie e le Pmi sono in aumento e ogni centesimo conta. Questa iniziativa andrà direttamente a beneficio dei cittadini e delle imprese dell’Ue”.
Mercato unico per la consumer finance
La disponibilità di pagamenti istantanei e le eventuali tariffe connesse variano notevolmente da uno Stato membro all’altro e questo ostacola l’introduzione dei trasferimenti istantanei nel mercato unico, chiarisce la nota della Commissione. L’intervento legislativo è quindi necessario per aumentare i pagamenti istantanei in euro in tutta l’Ue e sbloccare i loro benefici per i cittadini e le imprese, in particolare le Pmi.
Presentando la proposta legislativa sugli instant payments in conferenza stampa, il commissario Dombrovskis ha risposto anche a una domanda sul limite massimo dei pagamenti in contanti affermando che la competenza di stabilire il tetto spetta agli Stati membri Ue. “Nella nostra proposta legislativa, relativa all’antiriciclaggio, abbiamo proposto anche alcuni massimali a livello europeo, ma la manovra non è ancora stata concordata”, ha detto il vicepresidente della Commissione. “Gli Stati membri sono liberi di decidere il proprio limite. In alcuni Stati è stato fissato a 5 mila euro, in altri fino a 10 mila, fino ad alcuni Paesi in cui non è stato posto alcun limite. Da parte della Commissione europea è chiaro che preferiremmo avere dei limiti più bassi”.
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