L’Ecuador intende emettere una regolamentazione sulle criptovalute nel 2022. Lo ha dichiarato il manager del Banco Central del Ecuador (PIB) Guillermo Avellán, in un’intervista a Bloomberg Linea.
La regolamentazione crypto in EcuadorIl progetto dell’Ecuador è quello di diventare un hub finanziario approfittando del fatto che è l’unica economia sudamericana che ha il dollaro come moneta, pertanto si affida ad una valuta stabile. Ma per ampliare l’inclusione finanziaria intende anche dare una chiara definizione delle criptovalute. Non si tratta di renderle moneta a corso legale, perché, come spiegato da Guillermo Avellán, a suo avviso le criptovalute sono troppo volatili. Per cui in Ecuador non si ripeterà l’esperienza di El Salvador, anche se, dice Avellán, le criptovalute non possono essere ignorate: “La Banca Centrale sta lavorando a un progetto per regolamentare le criptovalute, tenendo presente che il Codice Monetario stabilisce che il dollaro è l’unica moneta a corso legale nel Paese. Ma stiamo lavorando a un regolamento per presentarlo al Consiglio monetario per la revisione e l’approvazione. Questo regolamento non implica che le criptovalute diventino a corso legale, come è successo in El Salvador, ma sono una realtà e non possiamo starne fuori. Va tenuto presente che le criptovalute sono un asset di investimento, ma data la loro elevata volatilità, è molto difficile considerarle aventi corso legale”. La legge che sarà approvata servirà a definire i limiti dell’utilizzo delle criptovalute nel paese, anche per evitare abusi o illegalità. Secondo Guillermo Avellán, i cittadini dell’Ecuador avranno come vantaggio una chiarezza normativa che definirà come utilizzare le criptovalute. La legge sarà emanata già nel 2022, diventando così pienamente operativa. In Ecuador, solo il 2,73% della popolazione possiede criptovalute
L’utilizzo di Bitcoin e criptovalute in EcuadorIn Ecuador, solo il 2,73% della popolazione possiede le criptovalute, pari a poco meno di 500.000 persone. Nel paese il trading di Bitcoin non è illegale, ma è vietato usarlo come sistema di pagamento. Il problema è che il paese non è molto avvezzo all’utilizzo del denaro elettronico tanto che anche nel 2015 l’introduzione del Dinero Electronico non ha fatto fin troppa breccia nel cuore dei cittadini, visto che oltre la metà delle persone è rimasta unbanked. Il Governo, per aumentare l’inclusione finanziaria conta di fare affidamento sugli smartphone, 8 cittadini su 10 ne possiedono uno. Le criptovalute potrebbero favorire l’inclusione, ma al governo spetterà il compito di agevolarle e non metterle al bando.
ARTICOLO EQUAD Eleonora Spagnolo Giornalista con la passione per il web e il mondo digitale. È laureata con lode in Editoria multimediale all’Università La Sapienza di Roma e ha frequentato un master in Web e Social Media Marketing.