Secondo Mediobianca l’euro digitale potrebbe rafforzare la posizione dell’Unione europea nel quadro geopolitico che la pandemia sta contribuendo a delineare, sempre più influenzato dal braccio di ferro tra Cina e Stati Uniti.
L’euro digitale salverà l’Europa. Di questo avviso Mediobanca, istituto di credito meneghino, che vede nella futura criptovaluta continentale lo strumento in mano a Bruxelles per difendersi dal fuoco incrociato sull’asse Cina-Stati Uniti, le due superpotenze a duello per la leadership economica globale. Esaurita a gennaio la consultazione pubblica della BCE sulla nuova valuta digitale, le prossime tappe prevedono l’avvio delle prime sperimentazioni entro la fine del 2021 e il lancio della digital currency nell’arco dei prossimi cinque anni. L’euro digitale salverà l’Europa La pandemia ha contribuito a mischiare le carte, dunque: la Cina, dopo essere stata aggredita dal virus nella megalopoli di Wuhan poco più di un anno fa, è riuscita a rimettere in piedi l’economia nazionale, mentre Washington continua a pompare liquidità nel sistema USA per defibrillare dei fondamentali economici deteriorati dalla crisi sanitaria. E così, giocoforza, Pechino punta ora a scalzare gli Stati Uniti dal trono per imporsi come prima economia del mondo entro il 2028, e anche il ruolo internazionale del dollaro potrebbe finire nel mirino, viste le ambizioni (altissime) del Dragone sullo yuan digitale, la crypto cinese ormai in fase avanzata di sperimentazione.
Perché la Cina osserva gli USA con timore
Un duello serrato, con l’UE nel mezzo a schivare i colpi: la guerra commerciale tra le due superpotenze sta infatti mettendo pressione al modello europeo guidato dalle esportazioni, con Bruxelles che sembra ormai divisa tra le due sponde, nonostante il legame di lungo corso con i partner statunitensi. Una pioggia di sanzioni, tariffe e dazi doganali ha finito infatti per deteriorare una storia secolare di sinergie e affinità, e l’accordo firmato lo scorso dicembre da Bruxelles e Pechino ha fatto il resto, rilanciando la Cina come primo partner commerciale del vecchio continente.